Macchina da scrivere (10)

Olivetti ICO 1 serie

Olivetti ICO 1 serie

  • Macchina da scrivere

€991.00

È la prima macchina da scrivere portatile di Olivetti ed è anche conosciuta come il modello ICO. Nata da un'idea di Adriano Olivetti e Gino Levi Martinoli, responsabile dell'Ufficio Progetti e Studi fondato nel 1929, la Olivetti MP1 fu disegnata fisicamente nel 1932 da Riccardo Levi, su disegni di Aldo e Adriano Magnelli. È la prima macchina da scrivere portatile di Olivetti ed è anche conosciuta come il modello ICO. Ideazione: Adriano Olivetti Progetto: Riccardo Levi Design: Aldo e Adriano Magnelli Formato carta: Lettera / A4 Layout di tastiera: QZERTY Dimensioni: 30 x 33 x 12 cm Peso: 5,2 kg Macchina fortunata! All'interno troverete: - Super bel pad per macchina da scrivere personalizzata. - Il nastro nuovo e fresco sarà incluso in modo che quando riceverai sarai pronto per digitare! Buone condizioni di lavoro. Molto raro per una macchina di 90 anni. Pulito e igienizzato. Buone condizioni estetiche. Alcuni scretch visibili. Cassa in legno buone condizioni. Il meccanismo di blocco non funziona più. Guarda le immagini per i dettagli: le foto sono esattamente ciò che otterrai. Per una consegna internazionale veloce e sicura si prega di fornire il numero di telefono. NOTA IMPORTANTE: A causa della situazione attuale potrebbero essere applicati alcuni costi aggiuntivi alla spedizione - vi prego di contattarmi prima di pagare. Si prega di notare che i dazi doganali, le tasse di importazione e altre tasse sono a carico dell'acquirente. Per qualsiasi altra domanda o commento contattami sarò felice di sentire i tuoi commenti.

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Olivetti Lexikon 80

Olivetti Lexikon 80

  • Macchina da scrivere

€487.00

La Lexikon 80 è una celebre macchina per scrivere meccanica standard manuale realizzata dalla Olivetti. Fu progettata nel 1949 dall'architetto e designer Marcello Nizzoli, collaboratore dell'azienda di Ivrea dal 1938, assieme all'ingegner Giuseppe Beccio. Macchina per scrivere standard manuale Tastiera: 45 tasti, corrispondenti a 90 segni. Interlinee: quattro posizioni più lo zero, tasto frizione rullo posto sulla manopola sinistra. Tabulatore: decimale con otto tasti (nella versione con tabulatore); barra singola nelle versioni con incolonnatore Nastro: in tessuto altezza 13 mm; cambio colore nastro con levetta posta in alto a sinistra sopra la tastiera. Carrelli: sette carrelli disponibili con 90, 105,125, 150, 180, 220 e 260 spazi. Matricola: lato destro vicino alla bobina del nastro. Carrozzeria: metallica con coperchio amovibile. Colori: vari, ma generalmente beige od azzurro a seconda delle versioni. La tastiera era del tipo QZERTY, come è solito delle macchine italiane (a parte le moderne tastiere per computer). Oltre ai tasti di scrittura, nella versione base essa includeva una barra spaziatrice, una barra di comando dell'incolonnatore, due tasti delle maiuscole, un tasto fissa-maiuscole, quello di ritorno e quello per la tabulazione. La versione con tabulatore decimale, invece, al posto della barra dell'incolonnatore, prevedeva 8 tasti per il tabulatore decimale. L'insieme dei tasti di scrittura ha, oggi, un'evidente mancanza: non è, infatti, presente il tasto col numero zero, che, quindi, si ottiene digitando la O (o) maiuscola. Sebbene questo possa sembrare strano, era invece piuttosto comune nelle vecchie macchine per scrivere. Mancano anche i tasti per le vocali accentate maiuscole usate nella scrittura della lingua italiana, in quanto facilmente sostituibili dagli apostrofi. Le tre versioni Lexikon 80 carrello lungo La Lexikon 80 venne prodotta in tre versioni differenti, le cui principali differenze sono: I serie: dal 1948 al 1951. Carrozzeria di colore beige; tastini con cerchietti metallici e vetrini (matricole da 2004321 a 2176099); II serie: dal 1951 al 1955. Carrozzeria di colore beige; tastini piccoli in resina nera (matricole da 2176100 a 2471369); III serie: dal 1956 al 1959. Carrozzeria di colore beige o azzurro; tastini fisiologici neri o grigi o colorati (matricole da 2471370 a 2785000). La primissima versione, uscita nel 1948, era marchiata semplicemente come M80. La Lexikon (assieme alla gemella M80) costituì l'erede del modello Olivetti M40, uscito nel 1930 e progettato da Camillo Olivetti e Gino Levi Martinoli. Fu prodotta in circa 780 000 esemplari fino al 1959, quando venne sostituita dalla Diaspron 82. È esposta nella collezione permanente di design al Museum of Modern Art di New York

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Olivetti M40

Olivetti M40

  • Macchina da scrivere

€599.00

La M40 è una celebre macchina per scrivere meccanica realizzata dalla Olivetti venduta in più di mezzo milione di esemplari. Fu progettata tra il 1929 e il 1930 da Camillo Olivetti con la collaborazione di Gino Levi Martinoli, capo dell'Ufficio Progetti e Studi creato nel 1929 stesso, per sostituire la Olivetti M20. La progettazione e l'avvio della produzione durò più del previsto a causa della precisione dell'attrezzaggio che si volle dare alla macchina. Quando finalmente entrò in produzione, pur in un periodo di crisi quale quello della Grande Depressione, trovò il favore dei clienti, che apprezzarono la maggiore qualità, la velocità di scrittura e la leggerezza di tocco della tastiera. Dopo la M20, con cui la Olivetti era entrata nei mercati internazionali, con la M40 competé con le macchine per scrivere allora più rinomate.[1] Durante la sua vita vennero effettuati diversi aggiornamenti; la seconda versione è stata venduta dal 1938 al 1946 e la terza versione dal 1946 al 1948. Nel 1942 venne realizzata una versione per l'esercito tedesco, chiamata M40 KR (dove KR è l'abbreviazione di Krieg, ossia guerra in tedesco). Questa è una versione economica ed alleggerita; sul retro è riportata la scritta in tedesco "vereinfachte Kriegsausführung" ovvero "versione da guerra semplificata". La tastiera fu prodotta di tipi vari, fra cui QZERTY, come è solito delle macchine italiane, QWERTY, QWERTZ e AZERTY. Oltre ai tasti di scrittura la tastiera include una barra spaziatrice, due tasti delle maiuscole, un tasto fissamaiuscole, il tasto di ritorno un tasto sblocca margine e, in alcune versioni, di 8 tasti di tabulazione decimale registrabili/deregistrabili mediante ulteriori due tasti. Vi sono infine due tasti per la scelta del colore del nastro. L'insieme dei tasti di scrittura ha un'evidente mancanza: non è presente lo zero, che si ottiene digitando la O (o) maiuscola. Sebbene questo oggi possa sembrare strano, era invece piuttosto comune nelle vecchie macchine per scrivere. Mancano anche i tasti per le vocali accentate maiuscole usate nella scrittura della lingua italiana. La macchina era venduta con cinque diverse possibili lunghezze del carrello: 90, 120, 160, 200 e 250 spazi. Le differenze principali tra la prima versione del 1930 e la seconda del 1938 sono il passaggio dal piedino rotondo a quello quadrato, l'aggiunta dei copri bobine, la chiusura laterale della carrozzeria, la chiusura sul retro del carrello e la modifica dei disegni/scritte presenti sulla carrozzeria. Tra la seconda e la terza si ha la copertura del cestello, l'aggiunta di un vetro che copre le scritte frontali, i piedini coperti da lamiera, il tutto ad opera di Luigi Figini e Gino Pollini.

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Olivetti studio 42

Olivetti studio 42

  • Macchina da scrivere

€590.00

La Studio 42 è una celebre macchina per scrivere meccanica semi standard realizzata dalla Olivetti. Fu progettata nel 1935 da Ottavio Luzzati, con design degli architetti Figini e Pollini (in quegli anni impegnati nella realizzazione del Complesso Olivetti) e dal pittore Xanti Schawinsky. La progettazione durò 3 anni. È la prima macchina da scrivere semi standard della Olivetti, ed è conosciuta anche come M2. Si caratterizza per le varie colorazioni disponibili: oltre al classico nero, erano disponibili il rosso, il grigio, il marrone, il celeste. La tastiera è del tipo QZERTY, come è solito delle macchine italiane (a parte le moderne tastiere per computer). Oltre ai tasti di scrittura la tastiera include una barra spaziatrice, due tasti delle maiuscole, un tasto fissamaiuscole, il tasto di ritorno e un tasto di tabulazione. L'insieme dei tasti di scrittura ha un'evidente mancanza: non è presente il tasto col numero 1 che si ottiene utilizzando la lettera l (elle) minuscola oppure la I (i) maiuscola; allo stesso modo non è presente lo zero, che si ottiene digitando la O (o) maiuscola. Sebbene questo oggi possa sembrare strano, era invece piuttosto comune nelle vecchie macchine per scrivere. Esiste anche la versione portatile, con la macchina fissata su di una base in legno ricoperta di finta pelle nera con coperchio amovibile anch'esso in legno ricoperto, maniglia da trasporto in cuoio nero e serratura cromata.

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Olivetti lettera 35

Olivetti lettera 35

  • Macchina da scrivere

€489.00

La Olivetti Lettera 35 è una macchina per scrivere portatile prodotta dalla Olivetti e commercializzata a partire dal 1972. La Lettera 35 fu progettata nel 1972 da Mario Bellini. Come già la Olivetti Dora, la Olivetti Valentine e la Olivetti Lettera DL, riprende meccanicamente la Lettera 32, uscita nel 1963 e progettata da Marcello Nizzoli. La macchina presenta un design compatto per creare l'immagine di una macchina professionale, ispirandosi per il design alla Olivetti Lettera 36.[1]. Ha un peso simile alla lettera 32: Kg 5,5 che arriva a 7,1 Kg con la custodia originale in plastica. Meccanica Con la meccanica uguale a quella della lettera 32, la Olivetti Lettera 35 è una macchina per scrivere con leve di scrittura a pressione. Ogni volta che viene premuto un tasto di scrittura il martelletto corrispondente, tramite il meccanismo cinematico, va a battere sul nastro con inchiostro rosso o nero, dietro al quale sta il foglio di carta sul quale viene così impresso il simbolo corrispondente. Una levetta situata in alto a destra della tastiera può essere usata per controllare la posizione del nastro e selezionare la stampa in colore nero, rosso o senza inchiostro (in caso di copie con la carta carbone o per la preparazione di matrici a inchiostro per il ciclostile). Il nastro si avvolge a ogni pressione dei tasti e cambia automaticamente direzione di avvolgimento quando è terminato in uno dei due rocchetti nei quali è avvolto. Due sensori meccanici posti vicino a ogni rocchetto si spostano quando il nastro si tende (ciò indica che sta finendo) e invertono la sua direzione di avvolgimento. [2] Tastiera La versione italiana della macchina utilizza il layout QZERTY, anche se sono state prodotte versioni con disposizioni differenti di tasti a seconda della lingua a cui erano rivolte. I tasti alfanumerici sono 43 per un totale di 86 segni. Oltre a questi, la tastiera include una barra spaziatrice, due tasti per impostare le lettere maiuscole, un tasto di blocco delle maiuscole, una levetta per poter oltrepassare i margini impostati, un tasto per retrocedere di un carattere, una levetta per impostare le tabulazioni e un tasto (rosso) per passare da una tabulazione all'altra.[3] L'insieme dei caratteri a disposizione ha evidenti mancanze: non è presente il tasto col numero 1 che si ottiene utilizzando la lettera l (elle) minuscola oppure la I (i) maiuscola; mancano i tasti per le vocali accentate maiuscole usate nella lingua italiana, che andavano sostituite dalle lettere normali seguite dall'apostrofo. Questa tipologia di soluzioni era piuttosto comune nelle macchine per scrivere dell'epoca

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Olivetti Lettera 32

Olivetti Lettera 32

  • Macchina da scrivere

Più colori disponbili

€459.00

La Lettera 32 è una macchina per scrivere portatile prodotta dalla Olivetti e commercializzata a partire dal 1963. Progettata dall'architetto e designer Marcello Nizzoli e ideata come erede della Lettera 22, la 32 fu molto popolare tra giornalisti e studenti ed ebbe un grande successo commerciale in tutto il mondo Con una dimensione di 35 cm di base per 34 cm di profondità e un'altezza di circa 10 (che divengono circa 12 con la leva dell'interlinea in posizione di lavoro), la Lettera 32 per i canoni dell'epoca era assai adatta al trasporto; anche il peso (di poco più di 5,5 kg) era funzionale in tal senso. La lettera 32 ottenne un enorme successo, più del modello che l'aveva preceduta, e nelle sue varie versioni fu prodotta in Italia a Ivrea, in Messico e in Jugoslavia. La sua base meccanica fu utilizzata per produrre anche i modelli della Olivetti Dora, Olivetti Lettera DL, Olivetti Valentine, ma anche le sorelle Olivetti Lettera 25 e Olivetti Lettera 35 La lettera 32 è una macchina per scrivere con leve di scrittura a pressione. Ogni volta che viene premuto un tasto di scrittura il martelletto corrispondente, tramite il meccanismo cinematico, va a battere sul nastro con inchiostro rosso o nero, dietro al quale sta il foglio di carta sul quale viene così impresso il simbolo corrispondente. Una levetta situata in alto a destra della tastiera può essere usata per controllare la posizione del nastro e selezionare la stampa in colore nero, rosso o senza inchiostro (in caso di copie con la carta carbone o per la preparazione di matrici a inchiostro per il ciclostile). Il nastro si avvolge a ogni pressione dei tasti e cambia automaticamente direzione di avvolgimento quando è terminato in uno dei due rocchetti nei quali è avvolto. Due sensori meccanici posti vicino a ogni rocchetto si spostano quando il nastro si tende (ciò indica che sta finendo) e invertono la sua direzione di avvolgimento.[4] Tastiera Custodia da trasporto della Lettera 32, capottina, pennelli per pulire i caratteri, mascherina per cancellature e nastro di ricambio La versione italiana della macchina utilizza il layout QZERTY, anche se sono state prodotte versioni con disposizioni differenti di tasti a seconda della lingua a cui erano rivolte. I tasti alfanumerici sono 43 per un totale di 86 simboli. Oltre a questi, la tastiera include una barra spaziatrice, due tasti per impostare le lettere maiuscole, un tasto di blocco delle maiuscole, una levetta per poter oltrepassare i margini impostati, un tasto per retrocedere di un carattere, una levetta per impostare le tabulazioni e un tasto (rosso) per passare da una tabulazione all'altra.[1] L'insieme dei caratteri a disposizione ha evidenti mancanze: non è presente il tasto col numero 1 che si ottiene utilizzando la lettera l (elle) minuscola oppure la I (i) maiuscola; allo stesso modo non è presente lo zero, che si ottiene digitando la O (o) maiuscola.

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Olivetti Lettera 22 prima serie

Olivetti Lettera 22 prima serie

  • Macchina da scrivere

Più colori disponbili

€380.00

La Lettera 22 è una popolare macchina per scrivere meccanica portatile realizzata dalla società Olivetti. Fu uno dei prodotti Olivetti di maggior successo negli anni cinquanta[1] e ricevette premi sia in Italia (Premio Compasso d'oro 1954)[2] sia all'estero (miglior prodotto di design del secolo secondo l'Illinois Institute of Technology nel 1959[2]). Il Triennale Design Museum custodisce ben 6 modelli di Lettera 22 in tre collezioni diverse compresa la collezione permanente[3], inoltre è esposta nella collezione permanente di design al Museum of Modern Art di New York[4]. Veniva prodotta nello stabilimento Olivetti di Agliè (Torino) Fu disegnata nel 1950 dall'architetto e designer Marcello Nizzoli, collaboratore dell'azienda di Ivrea dal 1938, su progetto dell'ingegnere Giuseppe Beccio[6]. La Lettera 22 fu il secondo modello di macchina da scrivere portatile prodotto dalla Olivetti e sostituì il modello Olivetti MP1, uscito nel 1932 e progettato da Riccardo Levi, con design di Aldo Magnelli. La linea ideata da Nizzoli traeva spunto dal lavoro di ricerca a cui questi partecipò per la realizzazione della Olivetti Lexicon 80.[2] Caratteristiche La tastiera è incorporata nella carrozzeria in alluminio[7]. Il rullo è incastrato senza sporgenze, ad eccezione della manopola, rispetto al piano orizzontale della macchina; la leva dell'interlinea è emergente ma più compatta nel corpo della macchina rispetto alla Lexikon, per rispondere alle esigenze di trasportabilità e di limitato ingombro. La macchina per scrivere misura 8,3 × 29,8 × 32,4 cm, risultando, nonostante il peso di circa 4 kg, estremamente funzionale al trasporto per i canoni dell'epoca.[8] L'unità della carrozzeria è ottenuta nonostante la divisione della scocca in due parti per consentire la pulizia dei martelletti, la sostituzione del nastro di scrittura e un più facile accesso agli altri dispositivi. Viene venduta accompagnata da una valigetta in cartone o similpelle con maniglia in modo da agevolarne il trasporto. La Lettera 22 è una macchina per scrivere con leve di scrittura a pressione. Ogni volta che viene premuto un tasto, il martelletto corrispondente, tramite il cinematico, va a battere sul nastro con inchiostro rosso o nero dietro al quale si trova il foglio di carta, sul quale viene così impresso il simbolo corrispondente. Una piccola leva situata in alto a destra della tastiera può essere usata per controllare la posizione del nastro e selezionare se battere in colore nero, in colore rosso o senza inchiostro (in caso di copie con la carta carbone o per la preparazione di matrici a inchiostro per il ciclostile). Il movimento del nastro, che si ha a ogni pressione, cambia direzione automaticamente quando il nastro è finito su entrambe le ruote. Due sensori meccanici, vicino a ogni ruota, si spostano quando il nastro si tende (ciò indica che sta finendo) e fissano la ruota giusta al meccanismo di trasporto del nastro staccando l'altra. La tastiera è del tipo QZERTY,

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